tempo di quaresima
Dove stiamo andando?
Ricordo con
ammirazione un nostro vecchio professore libanese. Ci spiegava con passione la
differenza tra due semplici termini: arabo
ed ebreo. E faceva notare come etimologicamente
i due sono costruiti sulle stesse medesime tre lettere, ma poste in ordine
differente. Poi, puntigliosamente spiegava il senso della loro radice: ärb significa “colui che passa”, mentre invece
äbr “colui che passa verso una
terra”. In fondo, concludeva, l’arabo nato nel deserto vaga in esso
passando da un’oasi ad un’altra, è un nomade. Invece l’altro ha nel sangue uno
scopo, una terra promessa, un sogno da raggiungere. Per l’ebreo il suo
camminare spirituale e simbolico ha un vero destino.
In tempo di
quaresima anche il popolo cristiano vive questo senso del cammino. Avendo alla
nostra sorgente il mondo ebraico, naturalmente sarà verso una terra promessa. Spesso,
tuttavia, si dimentica che è tutto un popolo che si muove, non solamente degli individui:
non è, infatti, un cammino solitario.