marsiglia: impressioni di un giovane
Sbarco alla capitale del Mediterraneo
È la seconda città di Francia, una città di mare, un luogo di frontiera. L’avete, forse, indovinato: Marsiglia. Vi arrivo un giorno di ottobre, di primo mattino, con un’ora di volo dal Veneto. Uscendo dalla bocca della metro, un primo saluto spruzzato in piena faccia: un fortissimo sapore di mare. È il suo abituale benvenuto. Il vieux port è il cuore pulsante della città. Qui la vita scorre tranquilla tra imbarcazioni, ristoranti, pescatori e turismo. Anche se Marsiglia non è una città per turisti. « La sua bellezza non si fotografa. Si condivide. Qui, bisogna schierarsi. Appassionarsi. Essere per, essere contro. Essere, violentemente. Solo allora, ciò che c’è da vedere si lascia vedere”. Così lo scrittore Jean Claude Izzo, di origini italiane...
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Dettagli: | Pubblicato: 31 Ottobre 2017 | Visite: 166 È la seconda città di Francia, una città di mare, un luogo di frontiera. L'avete, forse, indovinato: Marsiglia. Vi arrivo un giorno di ottobre, di primo mattino, con un'ora di volo dal Veneto.
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Tibhirine
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" Salamaleikum!" Questo saluto la ossessiona. Lo sente ripetere continuamente. Da chi entra, chi esce o chi ritorna al magazzino dove lei lavora da qualche mese, a Fès. Nathalie, Piccola sorella di Gesù, aggiunge però subito: "Ma questo è il saluto del Cristo risorto La pace sia con voi!
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Euro 2016 à marseille
"Il cuore di Marsiglia, il vieux port, è ritornato a battere. È ritornata la calma dopo 'une guerre sans armes', come è stata definita qui dai giornali. Pur rimanendo nella mente gli episodi di violenza, uno choc per una città che da qualche anno cerca in ogni modo di curare il suo aspetto turistico".
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solidarietà oltre l'incontro
"Questa, la storia di Marsiglia. La sua eternità. Un'utopia. L'unica utopia del mondo. Un luogo dove chiunque, di qualsiasi colore, poteva scendere da una barca o da un treno, con la valigia in mano, senza un soldo in tasca, e mescolarsi al flusso degli altri.
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Sabato 20 febbraio alle 18,00 è salpata dal porto di Marsiglia l’imbarcazione SOS Mediterranée. Prenderà il largo tra la Libia e l’Italia, in acque internazionali, nel tratto più pericoloso al mondo (2% di mortalità). È un progetto di cittadini europei, francesi e tedeschi, in partenariato con Medecins sans frontières che sarà operativo per quasi tre mesi.
Le tragedie continuano
In seguito al finanziamento raccolto di 4mila donatori in Europa, l’associazione ha affittato l’Aquarius, un’imbarcazione tedesca. Klaus Vogel, il capitano, è tedesco con un team internazionale di venticinque persone, di cui buona parte volontari pieni di passione e volontà. Preparati, inoltre, ad aiutare la gente in mare colpiti da choc psicologico e fisico. «Non è possibile assistere a continui naufragi in mare aperto, cioè nel nostro stesso Mediterraneo – afferma Sophie Rahal, portavoce dell’associazione – senza che nessuno o quasi intervenga!».
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Sabato 20 febbraio è salpata dal porto francese l'imbarcazione SOS Mediterranée. A bordo, un team internazionale di volontari, stanchi di stare a guardare
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Agenzia SIR - ROMA
"Le vieux port, il vecchio porto a Marsiglia, è un'icona della città. Anzi, il suo cuore pulsante. Dove turisti, gente del posto, ristorantini, bancarelle di sapone-di-marsiglia e di lavanda si godono un bel sole mediterraneo. Anche a fine gennaio". Padre Renato Zilio, scalabriniano, da una vita predica il vangelo nelle chiese e per le strade d'Europa, che racconta con estrema efficacia.
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Terra di tornadi
Scrivo dal luogo del « tornado ». Dal mio paese di Dolo, in territorio veneziano. Poco più di un mese fa, un vortice di acqua e di vento di centinaia di metri di diametro e un pauroso muggito producevano qualcosa di impensabile. From heaven to hell, dicono gli inglesi, in questi casi. Questa zona tra Padova e Venezia che solitamente vi fa gustare un delizioso scenario di nobili e antiche ville venete, affacciate ai sinuosi meandri della Riviera del Brenta, cambiava d’incanto aspetto. Uno charme unico per i turisti diventava un paesaggio da guerra. Un ammasso di rovine. Cinquecento case scoperchiate, alberi mozzati, un’antica villa del XVII secolo completamente sbriciolata. Scomparsa. Paradossalmente, la zona del sinistro si trasformava, poi, in una calamita per curiosi e turisti. Più di prima.
il camposcuola di papa francesco
« C’est pas trop dure ta vie de saisonnier ? » lanciata a bruciapelo, con un fare simpatico tra giovani, la domanda fa subito presa. Si stabilisce una complicità interessante. Permette di aprirsi, di parlare. Così, Quentin e altri due giovani, tutti e tre color cioccolata, in tee-shirt blu con una scritta gigante « accoglienza stagionali », interrogano un bel ragazzo biondo del posto. Per sapere se la sua vita non sia troppo dura… Vende gelati in spiaggia su un carrettino, sotto un sole torrido, implacabile. Lo pagano secondo il venduto. Se non vende, nulla ! Il contesto qui è alta classe, gente bionda, sabbia impeccabile, mille euro alla settimana per un monolocale. Siamo a Grau du Roi, ai bordi della Camargue. Unici punti neri in tutta la spiaggia i nostri tre giovani capoverdiani della JOC, Azione cattolica giovanile.
È la prima settimana di camposcuola. La JOC lo propone ogni anno per i suoi giovani in tutte le spiagge più chic di Francia. Qui, si è accolti di giorno alla parrocchia di St. Pierre, la chiesa che sta proprio sul porto. È l’occasione di vivere una vita di famiglia con una bella équipe di giovani della JOC : una decina in tutto. Un giovane è scelto come responsabile delle finanze, un altro, a turno, per la cucina del giorno, un altro è responsabile del campo… I due adulti sono solo di contorno, « anche se una presenza importante ! » assicura Maryse. Questo, infatti, è lo stile: abituare i giovani alla responsabilità. A prendersi in mano. A decidere insieme. Come insieme decidono di accogliere questa settimana due giornalisti della TV, che desiderano filmarli tutta una giornata per un reportage. Una sfida che li eccita.
estate 2015

P. Renato Zilio, scalabriniano con base a Marsiglia, nel 3 arrondissement, (un quartiere musulmano, considerato il più povero d'Europa) da anni impegnato nel lavoro con i migranti, porterà la sua testimonianza di vita e di fede in alcuni incontri in Italia.